La via della Scuola di Meditazione di ASIA, nata dall’insegnamento del Maestro Franco Bertossa, radica nell’esperienza in cui si coglie, tramite un sentire intriso di stupore, che invece che nulla, vi è qualcosa (io, queste parole, tutto!).

In occidente troviamo due testimonianze esemplari di tale esperienza e delle domande che da essa nascono nella filosofia di Ludwig Wittgenstein e di Martin Heidegger.

Scrive Wittgenstein nella Conferenza sull’etica:

Volendo fissare la mia mente su ciò che intendo per valore assoluto o etico, sempre mi capita che mi si presenti l’idea di un’esperienza particolare che quindi è, in un certo senso, la mia esperienza per eccellenza. […] Credo che il modo migliore di descriverla sia dire che, quando io ho questa esperienza, mi meraviglio per l’esistenza del mondo. E sono allora indotto a usare frasi come “Quanto è straordinario che ogni cosa esista”, oppure “Quanto è straordinario che il mondo esista.

Nel corso di quest’anno ci concentreremo su questa esperienza cruciale che per Heidegger rappresenta la nostra “possibilità fondamentale”.

Il corso è articolato in tre parti.

Nella prima parte – da settembre a dicembre – Luca Zanetti guiderà lo studio passo passo della Conferenza sull’etica di Wittgenstein e di alcuni brani tratti dal Tractatus e dai Diari 1914-16.

Nella seconda parte – da gennaio a marzo – con Silvia Siberini approfondiremo ulteriormente la natura dell’esperienza di meraviglia per l’esistenza concentrandoci sul modo in cui essa è stata vissuta e tematizzata in oriente. La meraviglia filosofica, tema classico della tradizione occidentale, si trova in stretta relazione con un termine ed un’esperienza tipici dell’oriente buddhista: vacuità (śūnyatā). Tratteremo questo tema attraverso vari autori e testi, così come proposto nel pratītyasamutpāda (coproduzione condizionata), nel Canone Buddhista, nei prajñāpāramitāsūtra, nella dottrina di Nāgārjuna. Nelle ultime lezioni affronteremo la vacuità e il nulla nel Buddhismo Zen, con un focus specifico su alcuni filosofi della Scuola di Kyōto e nella cultura nipponica in generale.

Nella terza parte – da marzo a luglio – con Luca Zanetti ritorneremo in occidente per studiare nel dettaglio il testo che Franco Bertossa descrive come il “primo sutra d’Occidente”, e cioè Che cos’è metafisica? di Heidegger. In esso troviamo la descrizione di un kensho – esperienza di risveglio e comprensione profonda nel gergo del Buddhismo Zen – in cui, tramite la tonalità emotiva dell’angoscia, si rivela quello che Heidegger descrive come il miracolo di tutti i miracoli, e cioè che invece che niente, vi è ente.

Nel complesso, il corso di quest’anno intende aiutare i praticanti della Scuola di Meditazione di ASIA a comprendere testi filosofici fondamentali per la nostra pratica – e cioè la Conferenza sull’etica e Che cos’è metafisica? – e i loro rapporti con alcuni testi classi del Buddhismo Zen.

Ogni incontro prevede due momenti: uno di dialogo e studio della questione da un punto di vista filosofico; l’altro di ricerca in prima persona attraverso una meditazione guidata, preparata tramite una breve pratica di yoga.

Su una piattaforma online gli insegnanti condivideranno i testi del corso e comunicheranno di volta in volta quali argomenti verranno trattati. Le registrazioni delle lezioni saranno rese disponibili online.

Nota bene: il corso e aperto a tutti, purché si inizi o si stia già seguendo un corso di meditazione e yoga della Scuola di Meditazione di ASIA.