In occasione del Festival della Scienza di Genova, abbiamo intervistato Philippe Daverio sui grandi temi attorno all’arte e alla contemporaneità.
È possibile un rapporto diverso con le opere d’arte di un museo?
Come evitare che luoghi di grande fascino vengano gestiti in modo discutibile?
Come coltivare nei giovani un rapporto autentico con l’esperienza artistica?
Questi e tanti altri spunti di riflessione da parte di uno dei più interessanti personaggi della scena mediatica in campo di critica e divulgazione artistica.
Guarda l’intervista a Philippe Daverio sul concetto di “abitare”
A cura di Linda Altomonte e Paolo Ferrante
Redazione Asia.it
Philippe Daverio
Philippe Daverio è nato il 17 ottobre 1949 a Mulhouse, in Alsazia da padre italiano e madre alsaziana. Dal 1961 al 1967 ha frequentato il Liceo scientifico francese. Tornato in Italia per gli studi universitari, ha frequentato i corsi di laurea in Economia e Commercio presso l’Università Bocconi di Milano. Nel capoluogo lombardo ha avuto inizio la sua attività di mercante d’arte. Quattro le gallerie d’arte moderna da lui inaugurate: due a Milano, le altre a New York Specializzato in arte italiana del XX secolo (futurismo, metafisica, novecento, scuola romana), ha dedicato i suoi studi al rilancio internazionale del Novecento.
Come gallerista ed editore – nell’81 ha inaugurato una casa editrice e nell’84 una libreria, sempre a Milano – ha pubblicato una cinquantina di titoli vari (Catalogo ragionato dell’opera di Giorgio de Chirico fra il 1924 e il 1929, Catalogo generale e ragionato dell’opera di Gino Severini, Fillia e le avanguardie fra le due guerre, ecc.).
Opinionista per Panorama, Liberal e Vogue, consulente per la casa editrice Skira, Philippe Daverio si è sempre definito uno storico dell’arte. Così infatti lo ha scoperto il pubblico televisivo: nel 1999 come inviato speciale della trasmissione di Ratre “Art’è” e nel 2000 come conduttore del programma “Art.tu”, sempre per Raitre.
Assessore a Milano dal 1993 al 1997 nella giunta Formentini, con le deleghe alla Cultura, al Tempo libero, all’Educazione e alle Relazioni internazionali, si è occupato del rilancio di Palazzo Reale a Milano, del suo restauro e del riposizionamento del sistema museale nell’insieme del patrimonio civico.
Ha promosso e seguito alcuni lavori pubblici significativi (completamentodel Piccolo Teatro, del Teatro dell’Arte in Triennale, progetto Ansaldo, progetto Palazzo Reale, Teatro della Bicocca degli Arcimboldi). È stato fra i promotori delle fondazioni come strumento di autonomia e di osmosi fra pubblico e privato nelle istituzioni culturali (Scala, Fondazione Pierlombardo, Fondazione dei Pomeriggi Musicali, Fondazione delle Scuole Civiche Artistiche milanesi).
Attualmente si occupa di strategia ed organizzazione nei sistemi culturali pubblici e privati.
(Fonte: Rai.it)