Ne abbiamo avuto l’esperienza ma ci è sfuggito il significato
E avvicinarci al significato ci restituisce l’esperienza
In una forma differente, al di là di ogni significato.
(T.S. Eliot, da Quattro Quartetti)
Phi.mind 5. Filosofi della mente al contrattacco. I limiti delle spiegazioni neurologiche e la nascita di nuovi dualismi filo-scientifici.
Diversi filosofi molto attenti alle scoperte delle scienze cognitive e delle neuroscienze sono più possibilisti dei Misteriani. Pensano si possa trovare una spiegazione di cosa siano i qualia, senza ridurli semplicemente ad attività neurali. In generale cercano di non rifiutare il modello scientifico della natura (monismo materialista) e ammettono che la coscienza sorga da questo tessuto grigio, umido e molle di un chilo e mezzo che è il nostro cervello; ma nel contempo affermano che i qualia si conoscono solo soggettivamente, tramite l’esperienza diretta in prima persona.
L’osservazione da cui partono è che, anche se le proprietà mentali dei qualia sono in stretto rapporto con quelle materiali che sempre le accompagnano (co-occorrenza), non si riesce a tradurle in eventi biochimici o calcoli logici senza snaturarle profondamente. Se un neuroscienziato sostiene che il dolore che sente è in realtà una serie di scariche delle fibre C del cervello, o che un’emozione è dovuta all’attività dell’amigdala, non sta spiegando il dolore o l’emozione: sta solo cambiando argomento, parla d’altro, come se invece di parlare dell’esperienza dell’innamoramento elencasse i valori della presenza di ormoni sessuali nel circolo sanguigno.
Rappresentazione schematica del quale di un fischio: dalla fonte al quale. A sinistra: la fonte. In blu: le onde sonore. In rosso: il timpano. In giallo: la coclea. In verde: le cellule audio-recettrici. In viola: la frequenza dello spettro del suono. In arancione: l’impulso nervoso. A destra: il quale del fischio (da it.wikipedia.org).
Per questi filosofi anti-riduzionisti è evidente che ci sono fatti non fisici: sono i fatti dell’esperienza cosciente. Il loro obiettivo comune è mostrare che non si può ridurre le sensazioni fenomeniche a eventi materiali, perché tra essi c’è una correlazione innegabile, ma non un rapporto per cui gli uni spiegano gli altri.
Gli esperimenti mentali dei Misteriani – il pipistrello di Nagel, la neurofisiologa Mary – restano validi per evidenziare che uno stato del cervello non implica una sensazione qualitativa ‘allegata’, e che la sensazione non ha un’identità neurale a cui può essere ridotto. I filosofi anti-riduzionisti hanno deciso non solo di resistere alle teorie della identità mente-cervello, ma anche di contrattaccare con proposte concrete.
Quindi, pur restando all’interno del monismo materialista, prospettano una sorta di dualismo tra le proprietà (non le sostanze) fisiche e mentali, che sarebbero due aspetti irriducibili della stessa sostanza materiale. Il loro problema principale è che tra queste due descrizioni, esperienza e cervello, esiste una lacuna esplicativa (explanatory gap, mind-body problem) che nasce ogni volta che ammettiamo la doppia natura degli eventi: se cervello ed esperienza sono due cose diverse, come sono connesse? È il problema di ogni dualismo, a partire da Cartesio che cercò di risolverlo proponendo la ghiandola pineale come punto di unione tra corpo e mente.
Le future scoperte neurali ci daranno una vera spiegazione delle nostre esperienze interiori? E le esperienze interiori ci diranno come funziona il cervello?
Ci sono diverse strategie per cercare di unificare materialismo e dualismo, sviluppate da filosofi contemporanei appartenenti all’ambito culturale della Philosophy of Mind anglo-americana. Possono apparire contorte perché cercano di unireconcetti opposti, così come si potrebbe fare per tenere insieme una coppia in crisi: propongono la convivenza forzata (negli autori più materialisti come Searle), o matrimonio e divorzio consensuale (Donald Davidson e Hilary Putnam), o si sforzano di allacciare una tresca clandestina (i dualisti scientifici come David Chalmers). Tutti sono accomunati nel tentativo e nella speranza di indagare l’esperienza cosciente dei qualia, senza ridurli a materia ma preservandone le proprietà soggettive.
Prossime letture:
- Phi.mind 6/I Filosofi della Mente anti-riduzionisti – Il cervello cinese di John Searle e una convivenza forzata tra materialismo e qualia
- Phi.mind 7/I Filosofi della Mente anti-riduzionisti – Hilary Putnam e i suoi divorzi e gli esperimenti di Terra Gemella e di Cervello-nella-Vasca
- Phi.mind 8/I Filosofi della Mente anti-riduzionisti – L’uomo palude di Donald Davidson e la questione se la coscienza può agire casualmente sul mondo fisico
- Phi.mind 9/I Filosofi della Mente anti-riduzionisti – David Chalmers e il dualismo scientifico, tra zombie e termostati: tutto è cosciente?
- Phi.mind 10/I Filosofi della Mente anti-riduzionisti – L’unica natura fondamentale per Max Velmans: l’informazione
- Phi.mind 11/I Filosofi della Mente anti-riduzionisti – I qualia degli stati alterati di coscienza e le capacità degli ‘uomini straordinari’
- Phi.mind 12/I Filosofi della Mente anti-riduzionisti – Debolezza dell’argomento della irriducibilità dei qualia
- Phi.mind 13/I Filosofi della Mente anti-riduzionisti – Distinguere tra qualia e sentire significativo: il ritorno della fenomenologia
- Phi.mind 14/I Filosofi della Mente anti-riduzionisti – L’esperienza del sentire estraniato di Ernst Mach e l’alienazione del soggetto
- Phi.mind 15/I Filosofi della Mente anti-riduzionisti – Il benessere è lo scopo della meditazione o un suo effetto collaterale?
- Phi.mind 16/I Filosofi della Mente anti-riduzionisti – Francisco Varela: co-emergenza e crolli del riconoscimento
- Phi.mind 17/I Filosofi della Mente anti-riduzionisti – Michel Bitbol e la via della coscienza non sostanziale
- Phi.mind 18/I Filosofi della Mente anti-riduzionisti – Neurofenomenologia in teoria: la messa-in-scena ricorsiva dei qualia
- Phi.mind 19/I Filosofi della Mente anti-riduzionisti – Neurofenomenologia in pratica: una soluzione metodologica al problema dei qualia
- Phi.mind 20/I Filosofi della Mente anti-riduzionisti – Il Sentire sorgivo di Claire Petitmengin e le sensazioni significative
- Phi.mind 21/I Filosofi della Mente anti-riduzionisti – Shaun Gallagher e il saper di sé pre-riflessivo
- Phi.mind 22/I Filosofi della Mente anti-riduzionisti – Il “sentire originario” di James, Peirce e Sartre e una proposta sul significato del sentire originario
- Phi.mind 23/I Filosofi della Mente anti-riduzionisti – Martin Heidegger e le tonalità emotive fondamentali
Precedenti uscite:
- Phi.mind 1/I Filosofi della Mente anti-riduzionisti – Scuola della Filosofia della Mente e scuola della Fenomenologia
- Phi.mind 2/I Filosofi della Mente anti-riduzionisti – Problemi irrisolti della mente: i filosofi anti-riduzionisti e gli sviluppi più recenti
- Phi.mind 3/I Filosofi della Mente anti-riduzionisti – Scienziati anti-riduzionisti nel primo ‘900 e il problema dei qualia
- Phi.mind 4/I Filosofi della Mente anti-riduzionisti – Gli esperimenti mentali dei Misteriani tra i pipistrelli e lo strano caso della neurofisiologa Mary