I libri buddhisti della sapienza
a cura di Edward Conze,
Ubaldini Editore, 1976 Roma
A partire dalla fine del I sec. d.C. il Buddismo diffuse il proprio insegnamento principalmente secondo la filosofia della scuola Mahayana, il Grande Veicolo, il cui spirito poneva le basi su Karuna, compassione, e Shunyata, vacuità. Assunse rilievo la figura del Bodhisattva, colui che perseguiva la via della liberazione facendo voto di accompagnare fino alla fine dello stesso cammino tutti gli esseri senzienti.
La visione di karuna nasce nel saggio dalla consapevolezza di essere tutti immersi nella stessa condizione, mentre la vacuità è sia il mezzo che la soluzione proposta al fine dell’uscita dalla sofferenza.
E’ quindi un filo di quasi duemila anni, ma che si era iniziato a tessere ben prima, a legarci a questi due Sutra che rappresentano il gioiello ed il cuore della conoscenza secondo l’esperienza buddhista, un puro distillato di ciò che da allora è conosciuto come “Sapienza che è andata al di là”.
Da subito i due Sutra ci calano in quella strana terra di nessuno in cui è necessario lasciarsi alle spalle gli strumenti concettuali e le tentazioni idealistiche. Ci viene indicato che non si può dire in nessun modo che cosa sia la realtà
“questo dharma che il Tathagata ha interamente conosciuto o dimostrato non può essere afferrato, di esso non è possibile parlare, esso non è né dharma né non-dharma” poiché essa è vuota: “la forma è vacuità e la vacuità è forma”.
Il valore della ricerca della sapienza trova posto nella nostra anima, in cui la sapienza stessa alberga e parla: il buddismo ci ha consegnato la sua risposta e questi due sutra ne sono supremi testimoni.
E. Conze (1904-1979) è nato a Londra e ha studiato in Germania. Si è laureato all’Università di Colonia nel 1928 ed in seguito si è dedicato ad uno studio comparato delle filosofie indiana ed europea all’Università di Bonn e a quella di Amburgo. Dal 1933 al 1960 ha insegnato Psicologia, Filosofia e Religioni comparate all’Università di Londra e di Oxford. È stato professore presso l’Istituto per l’Estremo Oriente e la Russia di Washington e vicepresidente della Buddhist Society.
a cura di Giovanna Agostini,
Centro Studi ASIA
