John Searle è professore di Filosofia della Mente e del Linguaggio all’Università di California-Berkeley, autore di una dozzina di libri e di centinaia di articoli su questo tema. Lo abbiamo incontrato nel giugno 2011 a Bologna, dove ha tenuto un seminario per l’Istituto di Studi Avanzati dell’Università di Bologna. Definisce la sua posizione riguardo alla mente e alla coscienza un “naturalismo biologico”, per cui essa sarebbe dotata di un aspetto soggettivo reale, ma in ultimo basato su processi neurali del cervello. Roberto Ferrari e Stefano Poletti lo hanno intervistato sulla natura “coscienziale” di ogni affermazione “naturale”, su come rappresentare ciò che rappresenta, sul fatto che un uomo pensi significati anche se la sua base è solo bio-meccanica (argomento della stanza cinese). Gli hanno chiesto di commentare una sua famosa affermazione: “Laddove sia implicata la coscienza, la realtà è l’esistenza dell’apparire”. Al termine, una questione aperta: “Il mistero della coscienza”, dal titolo del più famoso libro di Searle, è relativo a come la coscienza si dà (soggettiva, neurologica, intenzionale) o al fatto che c’è una coscienza?
intervistano Roberto Ferrari e Stefano Poletti
sottotitoli a cura di Marianna Turriciano e Daniele Roganti