Dal 21 al 28 luglio 2012 a Madonna di Campiglio (TN)
Essere con l’altro, essere se stesso; la fenomenologia alla prova dell’esperienza
Temi delle giornate
La scoperta della fenomenologia nell’ambito delle “scienze forti” è una sfida per la psicologia e la psichiatria a ripensare il progetto husserliano come fondazione di una scienza dell’esperienza, come invito a riconnettere la conoscenza al nostro vissuto originario. L’esigenza di comprendere il mondo della vita chiede di mettere tra parentesi l’ovvio, i pregiudizi, i dualismi scontati e si traduce in un metodo rigoroso e in un atteggiamento di ricerca “altro”. Con questo metodo, questo atteggiamento e la guida dei più grandi fenomenologi, si affrontano i temi della coscienza, dell’alterità, dell’intersoggettività, delle relazioni interpersonali, scoprendo, con qualche meraviglia, che proprio questi temi sono stati lasciati fuori campo dalle scienze psicologiche e psichiatriche più diffuse e accreditate.
I lezione
La Fenomenologia husserliana : un progetto scientifico poco compreso
1A. L’enigma dell’ovvio.
L’insoddisfazione per i risultati delle scienze esatte.
Scienza e filosofia: una separazione insensata.
Il primato dell’esperienza vissuta.
Il senso della prospettiva.
1B. La logica del mondo della vita.
Il progetto di una scienza d’esperienza.
La ricerca delle essenze: trasformare le intuizioni profonde in forme razionali inequivocabili.
La variazione d’esempio: trovare le parole giuste.
Il fenomeno come illuminazione.
II lezione
Fenomenologia dell’intersoggettività
2A. La fondazione dell’intersoggettività: un metodo per vedere l’altro.
L’ambiguità del corpo come matrice dell’alter-ego.
L’ empatia: Il fenomeno della risonanza.
La vergogna: lo scacco dell’intersoggettività.
2B. I modi della discorsività: il giro pratico e la dimensione dell’utilizzabile.
L’inquieta sicurezza nell’orizzonte delle cose ovvie.
Le regole del mondo e i progetti inautentici.
Il manierismo sociale: quando vince il mondo del “si”.
III lezione
Il potere dell’amore e l’amore del potere
3A. Il potere dell’amore .
I gradi di libertà del Dasein.
La patria dell’amore: spazialità, temporalità, linguaggio e coesistentività del modus amoris.
Lo scadimento del modus amoris: narcisismo, possesso, gelosia, dipendenza, seduzione.
La casa dell’amicizia: comprensione, condivisione, altruismo.
Essere per il proprio fondo: “essere semplicemente e solamente per l’esistenza medesima”.
3B. L’amore del potere.
I modi dell’aggressività: afferrare ed essere afferrati nella coesistenza.
Le trappole del potere.
La cattiveria.
IV lezione
Le forme fondamentali della presenza e la psicopatologia
4A. Tutti potremmo essere folli.
La fenomenologia come scienza delle forme di esperienza.
Spazialità e temporalità nell’esperienza vissuta.
I sintomi psicopatologici come disturbi della comunicazione.
4B. Le forme della cura.
Il dialogo possibile.
I fenomeni generatori e il ruolo dell’intuizione nella diagnosi.
Il senso delle psicoterapie.
L’amore terapeutico.
V lezione
Fenomenologia e psicologia
5A. Che fine ha fatto l’esperienza in psicologia?
La messa in parentesi della coscienza.
Rappresentazione e significati.
Sospetto e rispetto.
5B. Come si conoscono le persone?
La conoscenza scientifica e la personalità.
Naturalismo e costruttivismo.
Perché la psicologia ha rifiutato la fenomenologia?
VI lezione
Fenomenologia e neuroscienze
6A. L’hard problem: come connettere la conoscenza in prima persona con quella in terza persona?
La coscienza negata.
La coscienza come emergenza.
Perché le scienze forti riscoprono la fenomenologia?
6B. La neurofenomenologia.
Il criterio dell’umano alla prova della scienza.
Gettare un ponte tra conosenza in prima persona e in terza persona.
I neuroni specchio e l’intersoggettività.
VII lezione
Fenomenologia e intercultura.
Fenomenologia dell’estraneo.
Strutture invarianti oltre le culture.
Centramento e decentramento.
Pensare le possibilità.
L’etica non è un valore aggiunto alla conoscenza.
Biografia
Maria Armezzani
Professore associato nel Dipartimento di Filosofia, Sociologia, Pedagogia e Psicologia Applicata dell’Università di Padova. Docente negli insegnamenti di Psicologia delle relazioni interpersonali e Psicodiagnostica, membro del collegio della Scuola di Dottorato in Scienze sociali. Presso la stessa Università è stata Direttore della Scuola di Alta Formazione “Persona, organizzazione ed efficienza della giustizia: competenze relazionali nel contesto tecnico professionale” e Direttore del Corso di perfezionamento in “Psicologia giuridica e mondo del lavoro”. È docente in diverse Scuole di Specializzazione in Psicoterapia e nel Corso di Formazione in Psicologia Giuridica, Psicopatologia e Psicodiagnostica Forense di Roma. È nel
comitato direttivo dell’ Associazione Italiana di Psicologia giuridica e dell’Associazione Italiana Rorschach e recentemente è stata tra i soci fondatori dell’Associazione Italiana di Psichiatria e Filosofia. Collabora al Centro Italiano di Ricerche Fenomenologiche affiliato al “World Institute for Advanced Phenomenological Research and Learning”. La sua ricerca si è incentrata sullo studio del metodo fenomenologico come alternativa scientifica al naturalismo nell’analisi dei fenomeni psicologici e sulle prospettive costruttivistiche in psicologia esplorandone l’applicazione nell’indagine clinica e sociale. Su questi temi ha pubblicato numerosi contributi e alcuni volumi tra cui: L’enigma dell’ovvio. La fenomenologia di Husserl come fondamento di un’altra psicologia. Unipress, Padova, 1998; In prima persona. La prospettiva costruttivista nella ricerca psicologica. Il Saggiatore, Milano, 2004; Tecniche costruttiviste per la diagnosi psicologica; McGraw-Hill, Milano, 2003; Esperienza e significato nelle scienze psicologiche, Laterza, Roma, 2002; L’indagine di Personalità. Modelli e paradigmi della ricerca, Carocci, Roma, 2002.
Giorgio Maria Ferlini
Specialista in neuropsichiatria, Libero Docente in Psichiatria, Psicoterapeuta. Ha prestato servizio presso l’Ospedale Psichiatrico di Padova diretto da F.Barison sperimentando la Psichiatria di Settore, anche grazie a un’esperienza al XIII arrondissment di Parigi diretto da P.C.Racamier. Dal 1975 al 1978 ha diretto l’Ospedale Psichiatrico e i Servizi Psichiatrici della Provincia di Trento, applicando integralmente la riforma del 1978. È stato responsabile dei Servizi Territoriali del Trentino fino al 1983. Dal 1983 Professore Associato di ruolo in Psicopatologia generale e dell’età evolutiva presso il Corso di laurea in Psicologia della Facoltà di Magistero di Padova. Nel 1987 si è dimesso dall’Università (pur continuando a collaborare con i colleghi) per dirigere l’Ospedale Classificato Villa Santa Giuliana di Verona: in questa struttura ha creato un centro di studi con l’apporto di personalità come G. Benedetti, D. De Martis, P.C. Racamier, S. Resnik. Rientrato, nel 1995, alla Facolta di Psicologia dell’Università di Padova ha insegnato Psichiatria Psicodinamica fino al pensionamento (2004), quindi per contratto libero professionale fino al 2011. In questo periodo ha curato, per l’Editore Cortina, la traduzione italiana dei libri di Gaetano Benedetti. Con Gaetano Benedetti (suo supervisore dal 1984), con Maria Armezzani e con Antonio Favero ha fondato nel 2003 la Scuola di Specializzazione in Psicoterapia Psicoanalitica e Fenomenologica riconosciuta dal MIUR (Gazz.Uff.:27 giugno 2003).