Da molti anni, ormai, ASIA Educazione è attiva non solo all’interno del Dojo, ma anche nelle scuole. Abbiamo raccolto per voi il racconto di alcune delle attività che insegnanti ed educatori della nostra associazione hanno proposto a bambini e ragazzi, aiutandoli non solo a scoprire le discipline orientali, ma pure qualità preziose come l’ascolto, la fiducia in sé, la pazienza.
Quattordici anni è una buona età per mettersi alla prova. Almeno agli occhi di un adulto: i ragazzi di terza media difficilmente dimostrano entusiasmo, all’idea di sostenere il primo esame della loro carriera scolastica – e la prima, vera impresa “istituzionalizzata”.
Come aiutarli a trovare e mantenere grinta e concentrazione? Come alimentare la loro fiducia nelle proprie capacità? In una parola, come sostenerli in questa preziosa occasione di crescita?
Letizia Magenti, insegnante e praticante di lungo corso ad ASIA, ogni anno propone alle ragazze e ai ragazzi della propria scuola – la secondaria di I grado “Francia”, di Zola Predosa – un corso di unità mente-corpo proprio in vista delle prove d’esame. Anche quest’anno, grazie alla collaborazione del Dirigente Fulvio Buonomo, lo yoga, l’ascolto del respiro, l’introduzione dei fondamentali princìpi dell’aikido e della mindfulness sono stati solo alcuni degli strumenti impiegati dalla docente durante i cinque incontri del corso, ai quali hanno partecipato diciotto alunni di tre diverse classi. Grazie alla collaborazione con Maria Rapagnetta e il Museo Lercaro, è stato inoltre possibile proporre un’esperienza condotta secondo il metodo di Incontrarsi nell’arte.
Alcuni dei temi affrontati durante il corso sono stati in seguito ripresi durante le lezioni curriculari, così da rafforzare le capacità emerse durante gli incontri extrascolastici. “In quelle occasioni, – racconta la professoressa Magenti – i ragazzi più timorosi e fragili si sono ritrovati molto più sicuri di loro stessi e hanno svolto le prove con grande determinazione, stupendosi del proprio cambiamento”.
Leggendo il questionario nel quale, alla fine di ogni corso, l’insegnante chiede ai giovani partecipanti di esprimere le loro impressioni, si percepisce con chiarezza quanto una sapiente introduzione di alcune discipline orientali, non solo alla primaria ma anche alle scuole medie, risulti preziosa, e non soltanto al fine di gestire l’ansia. “Il corso – scrive un’alunna – è stato davvero molto utile per calmarmi nel momento dell’esame”, “Ho imparato a fidarmi di me stessa”; “È stata un’esperienza molto bella e soprattutto utile, che mi ha aperto un nuovo mondo e un nuovo modo di vedere le cose,” chiosa un’altra. E un’altra ancora: “Mi è piaciuta molto perché ho scoperto certi aspetti che non conoscevo di me”.
Crescere non è facile per nessuno, specialmente fra gli undici e i quattordici anni. Gli insegnanti di ASIA Educazione conoscono bene questa fatica, perché continuano a mettersi in discussione sul tatami: una pratica personale seria e costante è infatti uno dei capisaldi del loro manifesto educativo. Forse anche per questo, impugnare un bokken poco prima della prova orale, sotto la guida di adulti che non temono di mettere alla prova soprattutto loro stessi, può davvero fare la differenza.