Ohashi risponde ad una domanda sul confronto tra la filosofia di Heidegger, in particolare sul termine Gelassenheit, abbandono, e la filosofia buddista. Heidegger introduce termini come angoscia essenziale*, abbandono, che indicano una ricerca non solo speculativa, ma vissuta. La domanda è se si può fare un parallelo con il pensiero di Do­gen, filosofo buddista giapponese del XIII secolo, fondatore del Soto Zen.

Il filmato è un estratto della conferenza  “Ryosuke Ohashi spiega lo Shobogenzo” (ASIA Bologna 2007) su un breve e denso passaggio dell’opera di Do­gen:

“Imparare la via del Buddha significa apprendere se stessi. Apprendere se stessi significa dimenticare se stessi. Dimenticare se stessi significa essere da sè testimoniati dai diecimila dharma. Essere da sè testimoniati dai diecimila dharma significa lasciar cadere corpo-cuore di me stesso come anche corpo-cuore d’altri. La traccia del risveglio può sparire, alla traccia del risveglio si deve dare risalto a lungo a lungo.”

*Angst, che è distinta dalla Angstlichkeit, mera ansietà che invece Heidegger relega tra i sentimenti psicologici quotidiani e non essenziali ad una ricerca filosofica sulle domande fondamentali.