L’architetto Mario Botta è una delle maggiori figure dell’architettura contemporanea; legato a Carlo Scarpa, Aldo Rossi, Le Corbusier e Louis Kahn, egli qui descrive la centralità che riveste il tema della memoria nel fare architettura oggi, e come la relazione con la storia debba essere linea giuda del processo progettuale, anche in un confronto critico rispetto all’equivoco del postmoderno che interpreta il bisogno di storia, come bisogno di stile.

In occasione del Festival della Letteratura di Mantova abbiamo incontrato l’architetto Mario Botta per porgli le nostre domande.

In questa intervista l’Architetto approfondisce il rapporto tra Architettura, Spazio Sacro e Poesia.
Come può oggi l’architettura cimentarsi col tema del Luogo Sacro? Come accogliere il bisogno di silenzio, preghiera e meditazione nel costruire moderno? Qual è il rapporto tra tecnica e poesia?

L’architetto sottolinea il ruolo centrale che ricoprono le discipline umanistiche nella formazione dei giovani architetti, per prepararsi ad una professione che pone al centro della propria ricerca la domanda sull’uomo e su come questo abita il mondo.

Intervista: Iuri Duchi
Riprese e montaggio: Iacopo Colonna

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